Cari tutti.
Con l’entusiasmo che mi dà leggere di questa ennesima impresa esplorativa di Andrea e Giorgio, vi testimonio del piacere che abbiamo avuto nell’ospitare a Bocca Serriola i protagonisti di alcuni campi speleologici estivi.
Francesco Maurano (Franz) ha relazionato sul campo tenuto in Alburni. Natalino Russo ha raccontato del campo in Matese. I due campi sono sempre frequentatissimi ed esprimono alti livellispeleoculturali. Risalendo la penisola abbiamo ascoltato da Roberto Zenobi delle esplorazioni alla peculiare grotta “Occhio della Farfalla” nei Lepini. La Federazione Umbra Gruppi Speleologici, con Roberto Giorgetti, ha riferito del campo nei monti della Valnerina. Jonathan De Checchi, uno dei ragazzi di Padova “inviati” da Francesco Sauro, ha raccontato delle recenti e significative esplorazioni nei Piani Eterni e la congiunzione con Isabella. Andrea Benassi ha portato testimonianze e immagini da una spedizione in Montenegro e Franco Gherlizza ha esposto i risultati della spedizione “Akakor” in Bolivia. Al di là dei contributi ufficiali, la comunicazione, quella più spontanea e colorita, è passata per le chiacchierate a tavola e in vari momenti delle due giornate. Crediamo che proprio dal “comunicare” passi lo stimolo per nuovi progressi speleologici. Non è questa la sede per dettagliare su questi contributi che costituiscono lo scopo primario dell’incontro. Eventuale carta stampata, siti web dei vari gruppi e i rispettivi blog raccoglieranno la immensa mole di informazione prodotte. L’incontro “Le speleologie” che si terrà Toirano dovrà tener conto di questa vitalità esplorativa che la speleologia italiana ancora dimostra. Spronati da Antonello Massimi Alunni (Lello), da cui è partita l’idea del “Raccontando i campi”, alcuni intervenuti si sono misurati nella competizione di tecnica di progressione per aggiudicarsi il prosciutto appeso ad attendere il più veloce. Dopo un progressivo abbassar di tempi che ha visto protagonisti Giorgio di Terni, Alessandra del Matese, Federica di Roma, sembrava che la prestazione di Valerio Olivetti di Roma fosse definitiva e inavvicinabile. Ma, sornione e scaltro, il vincitore dell’anno passato, Luigi Russo, è entrato in gara per ultimo e ha polverizzato il record. Valerio si è poi rifatto dimostrandosi il più valido nell’affrontare la torre di arrampicata. Essendo Luigi matesino d’origine, ma tifernate d’adozione, nella serata abbiamo avviato il prosciutto e ci è dispiaciuto (ma non poi tanto) che fosse rimasto tra noi, tra i tranci di torta al testo avidi di birra! Sul nastro teso, (sleck line) si sono distinti Ivan del Matese e Claudio di Terni. Un altro prosciutto, riservato al gruppo più numeroso se lo sono portato via quelli dello Speleo Club Roma, che hanno battuto 10 a 9 i ternani.
Un centinaio di speleologi hanno onorato la nostra iniziativa convincendoci a farlo divenire un appuntamento fisso anche negli anni prossimi, e sempre ai primi di settembre. 20 i gruppi rappresentati. Crediamo molto in questa fusione tra seria divulgazione e aspetti ludici e conviviali, nella migliore tradizione speleo.
Devo concludere con un grande ringraziamento a Leandro Pesci che ha messo a disposizione il CEN e agli altri colleghi della Sez. Speleo di Città di Castello per quanto si sono prodigati in cucina e nelle varie fasi organizzative. Un ringraziamento ancora più sentito è dovuto agli ospiti che hanno colto lo spirito di “Raccontando i campi” contribuendo in vario modo alla riuscita dell’incontro.
NB – Andrea, Giorgio, Francesco, apuani e marguareisiani vari, et alii:
l’anno prossimo ci piacerebbe godere dei vostri contributi!
Marco Bani